“Non si può non comunicare”

(Paul Watzlawick 1a Legge della comunicazione da La pragmatica della comunicazione umana)

Ognuno di noi, usando con proprietà e specializzazione il proprio linguaggio, pensa di comunicare in modo chiaro.

Eppure non sempre ciò che diciamo viene compreso o interpretato nel modo giusto, o secondo la nostra originaria intenzione.
Perché?
Perché la comunicazione non dipende solo dalle parole e da come le usiamo, ma anche dal tono, dall’espressione, dai gesti e addirittura dall’abbigliamento e dal comportamento che adottiamo. Sono anche questi fattori o meglio “registri comunicativi paraverbali o non verbali” che avvicinano o allontanano il nostro interlocutore.

Quanti danni crea, in ogni ambito della nostra vita  la mancanza di comunicazione efficace, cioè comprensibile, chiara e rispettosa dell'altro? Nel mondo professionale così come nel contesto personale, nel mondo dei mass media come nel mondo politico, nel mondo della scuola o della famiglia, assistiamo a una conflittualità crescente, che è il risultato di una totale ignoranza o inosservanza delle regole che governano la comunicazione e che sono alla base della convivenza civile.

Metakoinè (dal greco: meta = oltre e Koinè = comune, quindi riflessione su un linguaggio comune) promuove una nuova ecologia della comunicazione e una nuova filosofia della mediazione; un nuovo metodo e un nuovo approccio che migliora le relazioni e la comunicazione in ambito personale, professionale e aziendale e che favorisce il dialogo e la risoluzione pacifica e produttiva dei conflitti, in ambito legale, commerciale e famigliare.

Perché per comunicare in modo efficace bisogna saper usare tutti gli strumenti per farsi comprendere.