Cos’è la leadership al femminile? In un suo articolo del 16 dicembre Gianfranco Goeta, a partire dal suo ultimo libro La leadership imperfetta, ha stimolato il dibattito su questo tema e ha invitato a scegliere tra alcune donne leader. Pur cambiando cappello nel rispondere come donna, come pubblicitaria o come formatrice, la mia risposta è univoca. Credo che il carisma femminile (termine che trovo molto più ricco ed efficace di leadership), come quello maschile, sia un prisma a molte facce. Spesso le facce apparentemente opposte e contraddittorie sono quelle che determinano il carattere.
Chi avrebbe pensato che una statista dello spessore di Angela Merkel, nota per le sua intelligenza tattica e il suo self control potesse scegliere per la sua cerimonia di fine mandato uno storico brano della regina del Punk e della provocazione come Nina Hagen? Nina Hagel è la prima vera icona di una femminilità che non cede alle lusinghe della bellezza, che anzi la distorce e la rinnega con trucchi e mise eccessive e espressioni di scherno, come le sue mitiche linguacce. Dall’alto della sua vocalità virtuosistica (5 ottave di escursione come poche donne nella storia della musica) e della sua bellezza, Nina Hagen avrebbe potuto essere essere una avvenente pop star come Madonna o Lady Gaga, o magari un grande contralto lirico, nel segno di una femminilità più convenzionale. Invece ha scelto di essere una contro-icona della femminilità.
Perché l’aggressività, l’eccesso, l’ironia, lo scherno, la provocazione al limite della volgarità non sono valori universalmente accettati in una donna. Il coraggio di ribaltare gli schemi e di rinunciare al ruolo di "eterno femminino” che ci si aspetta da ogni donna, è già un tratto distintivo delle donne leader.
E che dire di Angela Merkel? Nel puntare tutto sulle sue doti politiche e strategiche, sull’intelligenza e su una razionalità lucida e capace di strappi audaci e imprevedibili (come quello verso il suo mentore Helmut Kohl) Merkel, come Hagen, è donna che conta più sulla sua testa che sul suo corpo, che snobba le frivolezze della moda e che ha deciso una volta per tutte, per non pensarci più, di vestire sempre con la stessa giacca, sia pure ogni volta di colore diverso. Ma quante sfumature nella sua tavolozza politica e quante tinte forti nel suo essere Cancelliera autorevole, rigorosa e inossidabile: come e più di un uomo.
Dietro questa sua apparente timida freddezza e dietro il suo noto tatticismo, evidentemente c’è sempre il coraggio delle scelte: come quella di uscire dalla scena politica sulle note di Du hast den farbfilm vergessen di NinaHagen. Nina Hagen e Angela Merkel sono donne di grande carisma perché hanno saputo superare con stili totalmente differenti la tentazione del consenso e dell’adesione allo standard femminile. In Nina ci sono la resilienza e la determinazione di Angela, come in Angela, ora finalmente manifesta, c’è un’anima trasgressiva e insospettabilmente punk.
Ma tornando al più tema della leadership, le “competenze” necessarie sono quelle che rendono una personalità prismatica, magari caratterizzata da contrasti a tinte forti, ma al tempo stesso da grande ricchezza di sfumature e di strumenti.
Mi è capitato di recente di fare un corso di leadership per 60 agenti commerciali (uomini) per La Centrale del Latte di Alessandria e Asti e uno per l' Ordine degli Architetti , rivolto alle “architettrici” (architette evoca suggestioni non pertinenti): nella teoria le competenze necessarie alla leadership non cambiano in funzione del genere, ma possono cambiare le modalità con cui queste competenze si esprimono, con registri comunicativi e approcci diversi.
Questo in teoria. Nella pratica, ovvero nel contesto culturale in cui viviamo, un donna per avere una leadership riconosciuta, rispetto a un uomo, deve dimostrare di essere 5 volte più brava: come i quasi 5 mandati di Angela Merkel e le 5 ottave di escursione vocale di Nina Hagen.